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martedì 12 maggio 2015

UNA CONVIVENZA PERICOLOSA?


Per quanto positivo, il rapporto bimbi-animali non è immune da rischi, che possono essere legati a diverse dimensioni o a incomprensioni. Un cane di grossa taglia, anche se buonissimo, può rappresentare un pericolo per un bimbo molto piccolo se si comporta in modo irruento, magari urtandolo e facendolo cadere a terra. Allo stesso modo, un bimbo può involontariamente far innervosire un animale sottraendogli il cibo, tirandogli la coda o mettendogli le dita negli occhi, tanto per fare qualche esempio. Per questi motivi si discute su quale sia l’età del bambino più idonea per poterlo lasciare da solo con un animale domestico. Ovviamente non esiste un numero magico e le soluzioni possono variare da caso a caso, ma si ritiene che la migliore età di partenza possano essere i cinque anni. È allora che l’autocontrollo del bambino secondo gli esperti diventa “interno”, permettendogli cioè di decidere autonomamente quale sia il corretto comportamento da adottare nelle varie situazioni. Inoltre, a quell’età il bambino ha raggiunto una sufficiente coordinazione e capacità motoria per evitare di fare involontariamente male all’animale di casa e, allo stesso tempo, per proteggersi da comportamenti un po’ avventati del suo amico a quattro zampe, come saltargli addosso, graffiarlo, mangiucchiare il suo cibo. Inoltre, anche se bimbi e animali generalmente sono capaci di inventarsi giochi da soli, gli adulti possono insegnare a entrambi qualche attività divertente, come giocare con una palla o sguazzare nell’acqua (bassa, per evitare pericoli) di una piscina. Attività che possono aiutare entrambi a migliorare coordinamento, capacità motorie, a imparare a nuotare e a non avere paura di immergersi. Col tempo, il cane o il gatto di casa diverranno per il bambino amici fedeli e insostituibili, mentre prendendosi cura del suo amico a quattro zampe, dandogli da mangiare o portandolo a spasso, il bambino sperimenterà un’altra esperienza appagante e arricchente, traendo insegnamenti utili per la sua crescita e per il suo futuro da adulto. Allo stesso modo, l’animale stringerà i suoi legami con gli esseri umani, e migliorerà le proprie capacità di socializzazione. Col tempo, e spontaneamente, la loro convivenza si trasformerà in un progetto educativo in grado di aiutare il piccolo a responsabilizzarsi verso chi è più debole e ad assumere un atteggiamento altruistico. Inoltre, il piccolo umano imparerà che sotto taluni aspetti gli animali sono molto simili a noi: amano e soffrono, sono allegri o tristi, curiosi o spaventati. Provano insomma sentimenti e sono in grado di condividerli. Quale regalo più grande si potrebbe fare a un bambino? E quale immagine più bella per dei genitori, se non quella di bimbo e cucciolo che crescono insieme imperando l'uno dall'altro?

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