il nostro staff

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mercoledì 14 dicembre 2016

NIENTE MEDICINE PER UMANI!


È molto importante ricordare che NON bisogna mai somministrare di propria iniziativa a cani e gatti (ma anche altri animali) medicine per esseri umani. Essendo il nostro metabolismo differente dal loro, ciò che a noi fa bene, o comunque ha un determinato effetto, può essere estremamente dannoso per loro. Facciamo tre esempi (i più diffusi quando qualcuno incorre in tale errore)
L’aspirina può provocare ulcera allo stomaco con emorragia.
La tachipirina può causare una forma di anemia emolitica (distruzione dei globuli rossi).
Il valium può agire come un eccitante o provocare depressione respiratoria.
Tre esempi, come dicevamo, ma il concetto vale anche per tutti gli altri medicinali.
Quindi, se il vostro amico a quattro zampe non si sente bene, consultate il veterinario ed evitate di dargli quello che prendereste voi nel caso aveste i medesimi sintomi. Umani, cani e gatti sono differenti e richiedono medicinali differenti per essere curati.

GATTI versus ALBERI DI NATALE


Chi convive con uno o più gatti ben conosce l’eterno dilemma natalizio: albero o non albero? I felini, infatti, amano moltissimo tale simbolo del Natale e i suoi luccicanti addobbi, e sono pronti ad appropriarsene causando ingenti danni. Di seguito, quindi, diamo qualche consiglio per evitare il peggio, anche se non vi garantiamo che il vostro albero uscirà indenne dalle feste.
Innanzitutto optate per un albero finto, così eviterete che il felino sparga ovunque gli aghi di quello vero, e magari che li mangi con infausti esiti. Poi, non sceglietelo troppo grande, in modo che anche se dovesse cadere a terra a causa dei tentativi di arrampicamento non sarà abbastanza pesante da far male all’avventuroso micio piombandogli sulla testa. 
Assicuratevi che la sua base sia solida e pesate, proprio per limitarne il rischio di caduta. Meglio ancora sarebbe riuscire a fissarlo al pavimento. 
Collocatelo in un punto della stanza che ne renda più difficile il crollo, per esempio all’angolo tra due pareti, meglio se lontano da una finestra che potrebbe infrangersi in caso di “collisione”.
Se potete, piazzatelo in una stanza che può essere chiusa da una porta durante la notte o quando siete fuori casa, in modo da tenerlo separato dal felino in vostra assenza. 
Per quel che riguarda le decorazioni, usate palline e simili infrangibili. Niente vetro o ceramica, durerebbero meno del panettone al pranzo di Natale e avreste pericolose schegge sparse per tutta casa. Non lasciate pendere fili decorativi, facile preda di zampette unghiate. Le lucette vanno bene, ma se il gatto ha il vizio di mordere i fili staccate la spina quando non è controllato a vista, altrimenti rischia la scossa elettrica.
Niente spray con neve artificiale, generalmente tossica se ingerita. E attenti anche ai nastrini dei pacchetti regalo, dato che i gatti amano mangiarseli e se esagerano possono creargli qualche problema intestinale.
Per il resto, buona fortuna e se il vostro albero arriva intatto fino alla Befana fatecelo sapere.

venerdì 9 dicembre 2016

IL VIDEO DI ARTÙ

Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato la storia di Artù. Ora eccolo che corre felice.


martedì 6 dicembre 2016

LA STORIA DI ARTÙ

In Clinica talvolta arrivano casi (e pazienti) più complessi di altri, che possono evolversi in modi inaspettati. Abbiamo chiesto al Dottor Luca Redaelli di raccontarcene qualcuno. Inizialmente ha opposto un po' di resistenza, ma poi ha collaborato. Ecco, quindi, la sua terza storia, quella di Artù.


È curioso, se a un essere umano capita, per un incidente o altro motivo, di perdere un arto, si cerca in ogni modo (e giustamente) di supplire a tale perdita con delle protesi, e si impiegano altrettanti sforzi (altrettanto giustamente) perché la sua vita possa proseguire nel modo più normale e felice possibile. Invece, quando incidenti simili capitano a degli animali spesso si tende a vederli come qualcosa di irreparabile. Al contrario, gli animali generalmente hanno una capacità di adattamento superiore a quella degli uomini, e una forte volontà di sopravvivenza che li spinge a superare ostacoli solo apparentemente insormontabili. Questa è la storia di Artù, un setter Gordon di nove anni che rappresenta un perfetto esempio di quanto detto sopra.
Artù, un cane usato per la caccia, arriva in clinica ai primi di maggio 2016. Zoppica vistosamente, senza appoggiare l’arto anteriore destro e con un rigonfiamento dolorante della regione del carpo. Dopo aver eseguito delle radiografie sospettiamo un tumore osseo maligno (osteosarcoma) a carico della porzione distale del radio (in pratica la parte della zampa più distante dal gomito). Sospetto purtroppo confermato dall’esame citologico. Il proprietario non potrà più usare il cane per la caccia, a causa delle cure consistenti in amputazione dell’arto e successiva chemioterapia. Per questo motivo decido di farmi cedere Artù e di occuparmi personalmente degli esami preoperatori, dell’intervento chirurgico e del decorso post operatorio con l’intento di trovargli, in seguito, una nuova famiglia. 
Artù viene quindi sottoposto a un esame TAC per verificare l’assenza di metastasi a distanza. Escluse queste ultime, viene eseguita l’amputazione dell’arto anteriore destro.
La degenza post operatoria dura 15 giorni. Durante i primi 2/3 giorni
Artù fatica ad abituarsi alla nuova condizione, ma al terzo giorno comincia a camminare. Sempre nei primi due giorni prova dolore, anche se meno intenso di quello preoperatorio, e incontra difficoltà nello stare in piedi e nel muoversi. Tuttavia, grazie alle terapie analgesiche, ad aiuti nella ambulazione e a sedute di agopuntura della Dott.sa Corinne Della Vedova riprende gradualmente a muoversi, fino a correre dopo 10 giorni. 
Nel frattempo, trova anche una nuova famiglia che lo accoglie e accetta di seguire il protocollo chemioterapico per garantirgli una migliore e duratura speranza di vita. Ora Artù corre e abbaia felice nel giardino della sua nuova casa, assieme a un setter Gordon femmina, e una volta ogni 4 settimane torna in clinica per la chemioterapia. Poco gli importa di avere una zampa in meno se può comunque fare tutto quello che gli piace. Una lezione di vita anche per noi umani.



giovedì 1 dicembre 2016

È ARRIVATO IL FREDDO


Prima o poi il freddo arriva. Ed è arrivato anche quest’anno. Ecco, quindi, alcuni consigli per aiutare i quattro zampe ad affrontarlo. Innanzitutto, se si tratta di animali domestici, il consiglio è sempre di tenerli in casa. Nel caso di animali che, comunque, passino buona parte del tempo (per esempio di giorno) fuori, o di animali randagi che transitino spesso nei dintorni, si possono utilizzare dei piccoli accorgimenti per tutelarli nelle giornate più rigide. Ecco sette consigli utili. 

1) Una alimentazione adeguata
Con l’abbassarsi delle temperature anche cani e gatti, come noi, bruciano più calorie.

2) Un riparo idoneo
Animali che passano molto tempo all’aperto devono avere un luogo asciutto e senza correnti per dormire e rifugiarsi. La cuccia va collocata a qualche centimetro da terra, possibilmente con l’entrata rivolta in direzione opposta a quella in cui solitamente soffia il vento. Il pavimento della cuccia può essere ricoperto con una coperta di lana o con vecchi maglioni. Entrambi vanno cambiati in caso di pioggia o umidità.

3) Attenzione costante
Se l’animale si bagna a causa della pioggia o della neve è importante asciugarli bene, soprattutto le zampe e tra le dita, dove possono rimanere i cristalli di ghiaccio o sale.

4) Ciotola dell’acqua.
L’acqua del cane o del gatto se si trova all’esterno può congelarsi. Consigliamo di cambiarla spesso e di usare recipienti in plastica, poiché il metallo conduce il freddo più rapidamente. Una buona idea può essere quella di usare dell’acqua tiepida, in modo che impieghi molto più tempo per congelarsi.

5) Mai lasciare un cane incustodito in auto
Il veicolo potrebbe diventare una sorta di frigorifero, soprattutto durante le ore serali, causando l’ipotermia o il congelamento dell’animale.

6) Attenzione all’antigelo
L’antigelo per la macchina può essere fatale per gli animali domestici, anche in piccole quantità. Per questo bisogna tenerlo lontano dagli animali e NON bisogna mai versarlo a terra (qualcuno lo usa al posto del sale) perché qualche cane o gatto potrebbe leccarlo (al contrario di ciò che si pensa ha un buon sapore, dolciastro). 

7) Attenzione agli animali che si rifugiano sotto le automobili
Con le basse temperature i gatti liberi o anche altri animali che vivono all’aperto potrebbero andare a rifugiarsi sotto le automobili, per riscaldarsi con il caldo del motore. I gatti riesco anche a infilarsi in mezzo al motore, sotto il cofano.