il nostro staff

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venerdì 29 marzo 2019

UN DATABASE PER CANILI E GATTILI


È stato messo online in questi giorni un database nazionale di canili/gattili nato dalla collaborazione tra AISA (Associazione Nazionale Imprese Salute Animale) e Federanziani Senior Italia. Quest’ultima è la federazione delle associazioni della terza età, fondata con lo scopo di tutelare i diritti e migliorare la qualità della vita delle persone Senior. Dato che gli anziani spesso trovano negli animali una validissima compagnia si è pensato di aiutarli tramite questo portale grazie al quale cercare un amico a quattro zampe, che diventi anche un modo per sconfiggere l’isolamento, un pretesto per uscire di casa, coltivare relazioni, mantenersi attivi. Il sito, però, può essere utilizzato da chiunque, ovvero non è riservato esclusivamente alle persone anziane, ma permette a tutti di ricercare il rifugio per animali più vicino, selezionando le ricerche per regione, provincia e comune. Di ogni struttura vengono indicati indirizzo, telefono e mail. Attualmente vi sono censite 949 strutture, con una maggiore concentrazione in Lombardia (128 strutture). Lo abbiamo “testato” brevemente e sembra manchino molti canili/gattili, specie quelli piccoli, ma presumiamo che il database si amplierà col tempo. Se volete visitarlo cliccate qui.

mercoledì 27 marzo 2019

RASSICURARE E ALLEVIARE


Spesso gli animali che giungono in clinica sono sofferenti, e i loro padroni preoccupati, per questo tra i nostri obiettivi vi è quello di rassicurare entrambi e alleviarne il dolore.

venerdì 22 marzo 2019

LA SITUAZIONE DEGLI ANIMALI


Arrivano dati preoccupanti sulla situazione degli animali nel mondo. Sono ben 1.237 le specie terrestri minacciate dall’attività umana in più del 80% del loro habitat. Le minacce principali alla loro sopravvivenza sono rappresentate dalla caccia e dalla distruzione del loro habitat per fare posto a l’agricoltura, all’industria e all’edilizia. Il problema coinvolge un po’ tutto il pianeta, anche se le specie a rischio cambiano da regione a regione. In Europa, in America centrale e del nord sono mammiferi e anfibi quelli in pericolo, mentre in Asia sudorientale e in Sudamerica sono gli uccelli. Il WWF stima che attualmente siano a rischio di estinzione il 23% dei mammiferi e il 12% degli uccelli. È ora di cominciare a pensare seriamente a una soluzione.

martedì 19 marzo 2019

I CANI POSSONO MANGIARE LA PASTA?



Diciamo che siete a tavola e vi state gustando il vostro bel piatto di spaghetti, mentre il vostro cane guarda con cupidigia quella stessa pasta. Allora vi domandate: posso dargliene un po'? Non gli farà male? La risposta è no, la pasta non è nociva per i cani. Tuttavia, dato che è composta esclusivamente da carboidrati e non da proteine, e poiché i cani hanno bisogno delle seconde più che dei primi, il consiglio è di dargli la pasta solo ogni tanto, alternandola con cibi proteici. Riguardo i condimenti, invece, bisogna prestare un po' di attenzione. Questo perché se, per esempio, è condita con olio e una spruzzata di formaggio grattuggiato non ci saranno problemi, ma nel caso fosse condita con sughi bisognerà stare attenti a che questi non contengano alimenti pericolosi per il quattro zampe. Come cipolla e aglio, per lui estremamente dannosi. Infine, ve lo anticipiamo, non date al cane la forchetta, non saprebbe che farsene.

lunedì 18 marzo 2019

RIABILITAZIONE IN CVP


Una buona riabilitazione e fisioterapia sono parte integrante del successo di un’operazione chirurgica promuovendo una mobilità maggiore, riducendo il dolore e i tempi di recupero.
La Clinica Veterinaria Parabiago si avvale della collaborazione di uno specialista in fisioterapia e in agopuntura, una pratica quest'ultima che può risultare utile nel trattamento e riduzione del dolore di altre patologie veterinarie (incontinenza urinaria, artrosi ecc.).

venerdì 15 marzo 2019

ANIMALI E FINE VITA DEGLI UMANI


Che fare quando il proprietario di un animale si trova ad affrontare una grave malattia o quando si trova a fine vita? Il proprietario, soprattutto se non ha familiari stretti, generalmente non vorrebbe separarsi dal proprio pet, cosa che risulta spesso impossibile fare se si trova ricoverato in un ospedale o in un Hospice. Inoltre, se consapevole di essere alla fine della vita, il proprietario potrebbe giustamente preoccuparsi del destino dell’animale. Il Comitato Sammarinese di Bioetica ha recentemente approvato un documento innovativo dal titolo "Processo decisionale nella presa in cura della persona malata nel fine vita". Si tratta di un testo sul fine vita della persona che dedica un capitolo alla relazione e al destino del proprio animale da compagnia, e ad oggi rappresenta l'unico esempio di gestione del pet dopo la morte del proprietario. Ecco un estratto del testo.
“Gli animali dunque sono attori di una relazione importante, in grado di influenzare in maniera positiva la vita della persona che accompagnano. Nel corso degli anni numerosi sono stati gli studi tesi a dimostrare quali e quanti benefici l’essere umano che attraversa una fase caratterizzata da fragilità, come quella della malattia e del fine vita, possa ottenere dalla vicinanza e dalla interazione con un animale, in termini di miglioramento della qualità della vita. La presenza dell’animale che fa parte della famiglia è un fattore che promuove benessere, allevia lo stress, favorisce il rilassamento, offre accettazione. Nessun vincolo andrebbe quindi posto al proseguimento della relazione anche a seguito del trasferimento in strutture residenziali quali gli Hospice. 
La presenza di un animale in famiglia, a volte anche unico altro componente della stessa, pone tuttavia degli interrogativi e delle preoccupazioni nel proprietario responsabile che si chiede come sarà la vita del suo compagno dopo di lui.
Numerosi sono i casi di lasciti di denaro destinato all’accudimento, spesso frettolosamente imputati ad eccentricità, che rivelano invece la preoccupazione per la sorte degli animali da parte di chi ha la responsabilità nei confronti di questi.
Gli animali domestici non possono essere beneficiari di lasciti. Al contrario, come altri possedimenti, gli animali possono divenire proprietà degli eredi, che saranno più o meno disponibili o adatti all’adozione, e non sempre in grado di garantire il benessere psicofisico degli stessi, o di corrispondere alle aspettative del proprietario originario.
Alla luce di queste considerazioni il CSB (comitato Sammarinese di Bioetica) intende offrire una riflessione sull’opportunità per i proprietari di animali famigliari di dichiarare le proprie volontà circa il destino di questi. Nella Repubblica di S. Marino, gli animali di proprietà rimasti orfani del proprietario, in mancanza di parenti in grado di occuparsi di loro, al momento sono accolti nel rifugio gestito da un’associazione animalista che li accudisce in attesa di un’adozione.”
A noi sembra un bell’esempio da imitare. Voi che ne dite?

mercoledì 13 marzo 2019

DORMITORI PER CANI CLOCHARD


Da alcuni mesi alcuni dormitori per clochard di Milano e Roma hanno aggiunto delle cucce per cani ai loro posti disponibili. Questo per venire incontro ai clochard che vivono con cani e non saprebbero dove andare a dormire se il loro amico a quattrozampe non venisse accolto assieme a loro. Un piccolo/grande esempio di civiltà.

venerdì 8 marzo 2019

CHE COS'È L'ANAGRAFE DEGLI ANIMALI D'AFFEZIONE?


L'Anagrafe degli Animali d’Affezione è il registro nazionale dei cani, gatti e furetti identificati con microchip in Italia. Si tratta di una banca dati che intende fornire on line i riferimenti utili per rintracciare il luogo di registrazione degli animali e il loro legittimo proprietario.
L’Anagrafe degli Animali d’Affezione comprende i dati dell’Anagrafe Canina Nazionale che raccoglie informazioni relative all'animale quali la specie (cane, gatto, furetto), la razza e il sesso dei cani, oltre al codice del microchip.
L’Anagrafe degli Animali d’Affezione è realizzata dal Ministero della Salute in collaborazione con le amministrazioni regionali, che vi riversano i dati locali.
Oltre a rendere più facile la restituzione dell’animale al proprietario, il sistema delle anagrafi, nazionale e territoriali, garantisce la certezza dell’identificazione, rappresenta un efficace deterrente all’abbandono degli animali, favorisce studi e interventi per la prevenzione e cura delle malattie degli animali.
La consultazione della banca dati è libera all’indirizzo www.salute.gov.it/anagcaninapublic_new/home.jsp. Chi trova un cane smarrito, digitando il codice a 15 cifre del microchip (o quello tatuato, anche se il tatuaggio non è più in uso) può risalire all’anagrafe di provenienza del cane e rintracciare il proprietario. Si può compiere un’analoga ricerca anche attraverso l’eventuale microchip inserito nei gatti e nei furetti. Per ottenere il codice identificativo, è possibile effettuare la lettura del microchip presso i servizi veterinari delle Asl, gli ambulatori veterinari privati e la Polizia municipale muniti dell’apposito lettore.
La registrazione dei cani nelle banche dati regionali, che confluiscono in quella nazionale, è un obbligo di legge. L’iscrizione di gatti e furetti è invece su base volontaria se non si ha la necessità di acquisire il passaporto.
È utile ricordare che i medici veterinari liberi professionisti possono registrare i gatti per scelta dei proprietari anche nella banca dati privata denominata Anagrafe Nazionale Felina realizzata dall’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani). È opportuno perciò effettuare la ricerca del microchip di un gatto smarrito anche in questa banca privata. Anche il coniglio d’affezione ha la possibilità di essere iscritto presso una banca dati privata a lui dedicata realizzata dall’AAE-Conigli onlus (Associazione Animali Esotici- Sezione conigli) e denominata appunto Anagrafe dei conigli.

lunedì 4 marzo 2019

GLI ITALIANI AMANO GLI ANIMALI?


Secondo dati dell'Istituto di Ricerca Eurispes, un terzo degli italiani accoglie almeno un animale domestico (33,6%) con un incremento dell’1,1% rispetto al 2018 (32,4%). Ma in particolare, crescono le famiglie che accolgono due, tre o più animali: rispettivamente 8,1% (7,1% nel 2018), 4,7% (contro il 3,7%), 3,8% (nel 2018 era il 2,3%). Nella maggior parte dei casi, si tratta di cani (40,6%) e gatti (30,3%). Seguono uccelli (6,7%), pesci (4,9%), tartarughe (4,3%), e poi conigli (2,5%) criceti (2%). Gli animali esotici si attestano al 2%, prima del cavallo (1,3%), dei rettili (1,1%) e dell’asino (0,4%). La spesa media dedicata alla cura degli animali è cresciuta negli ultimi anni: in particolare, raddoppiano rispetto al 2017, coloro che investono tra i 51 e i 100 euro (33,2% a fronte del 31,4% del 2018 e del 15,4% del 2017). Aumentano anche coloro che spendono tra i 101 e i 200 euro (14,5% rispetto all’8,1% del 2018, al 4,5% del 2017). La spesa da 201 a 300 euro riguarda il 3,7% del campione (+1,5% rispetto al 2018, nel 2017 nessuno spendeva questa cifra.
Il 76,8% degli italiani considera i propri animali membri effettivi della famiglia. Sei su 10 li ritengono i loro migliori amici (60%), quasi un terzo veri e propri figli (32,9%).

sabato 2 marzo 2019

LA PERSONALITÀ DEL PADRONE INFLUENZA QUELLA DEL GATTO?


Secondo una ricerca condotta dalla britannica Lauren Finka (Dott.ssa in filosofia e specialista del comportamento felino) e dai suoi colleghi della Nottingham Trent University esiste un'importante relazione fra le personalità degli uomini e il benessere dei loro gatti domestici. I ricercatori hanno coinvolto 3.331 proprietari che hanno risposto online a un questionario utile da un lato a inquadrarne la personalità sulla base di 5 parametri (piacevolezza, coscienziosità, estroversione, nevrosi, apertura), dall'altro a raccogliere elementi sui comportamenti e gli stili di vita dei rispettivi mici.
Hanno così rilevato diversi elementi di somiglianza tra il padrone e il proprio gatto, evidenziando per esempio che i gatti con proprietari nervosi mostravano più spesso problemi comportamentali e livelli maggiori di aggressività, ansia, paura e stress, nonché disturbi di salute e sovrappeso. 
I gatti di proprietari più tranquilli, invece, risultavano più snelli e in forma. Ancora meglio i gatti dei padroni modello, sensibili e attenti al loro pet, che risultavano socievoli e giocherelloni, con livelli minimi di ansia, aggressività e paura. 
Secondo Finka, molti proprietari considerano gli animali domestici come membri della famiglia a tutti gli effetti, stringendo con loro legami molto profondi. È quindi molto probabile che i gatti possano essere influenzati dal modo in cui gli uomini li gestiscono e interagiscono con loro, e che tali fattori siano condizionati dalle differenze di personalità.