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lunedì 7 dicembre 2015

PET-THERAPY


Studi condotti da psicologi e veterinari di fama internazionale hanno portato a constatare i benefici apportati ai bambini malati o portatori di handicap nel rapporto con gli animali da compagnia. Lo psichiatra americano Boris Levinson ha osservato gli effetti positivi su bimbi psicotici, o affetti da malattie dello sviluppo, di animali come cani, gatti, cavalli, conigli, ecc. In loro presenza i bimbi riescono a manifestare emozioni e a interagire con l’animale, quando al contrario hanno difficoltà a farlo con le persone. Secondo lo psicologo, la relazione con gli animali aumenta la sicurezza e la fiducia in sé del bambino. In questo modo il quattro zampe diventa una sorta di mediatore tra il bambino e gli altri esseri umani. E proprio grazie a Levinson che nel 1953 è nata la pet-therapy (in italiano detta anche “zooterapia”), una psicoterapia dolce per curare diverse patologie fisiche e psichiche, basata sull’interazione delle persone con certi animali e particolarmente indicata per i bambini.
Ne traggono benefici in particolare i disabili, che tramite ipoterapia (o terapia equestre) possono sollecitare l’organismo ed effettuare riabilitazione fisica dopo incidenti, e bambini affetti da autismo e sindrome di Down, per cui il contatto con un animale può aiutare a smussare problemi come mancanza d'affetto, insicurezza, e difficoltà nelle relazioni interpersonali
. Gli animali, inoltre, hanno un effetto rafforzante sulle cure mediche: negli ospedali in cui si pratica la pet-therapy, i bambini superano con maggiore serenità la trafila degli esami e della degenza, riuscendo a riacquistare il sorriso e un po' di tranquillità. 
Adottare un idoneo animale a casa, quindi, risulterà ancora più utile per questi bambini, che potranno crescere maggiormente sereni a fianco del loro amico non umano.

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