Negli anni Cinquanta, in Italia, era molto popolare la storia di Lampo, un cane soprannominato “il viaggiatore”, che era in grado di prendere da solo i treni per varie destinazioni e di tornare sempre a casa utilizzando altri treni. Una popolarità che diede vita anche a un romanzo e a un film. Non si è mai capito perché Lampo scegliesse di viaggiare in treno e come riuscisse sempre a tornare al punto di partenza. Oggi, invece, sappiamo perché molti cani in Russia, e più precisamente a Mosca, frequentino con assiduità la metropolitana: per proteggersi dal freddo.
La capitale russa è abitata da circa trentacinquemila randagi, almeno 500 di loro hanno deciso, nel tempo, di vivere nelle stazioni e nelle gallerie della metropolitana. Pare che almeno una ventina di questi 500 abbiano imparato a spostarsi di stazione in stazione utilizzando i treni esattamente come gli umani. Forse riconoscono il punto esatto dove scendere avendo imparato il nome della stazione pronunciato dagli altoparlanti. Oppure, distinguono i differenti odori emanati da ciascun luogo, o ancora sono dotati un formidabile senso dell’orientamento. Spesso li si vede mentre schiacciano un pisolino sui sedili, oppure mentre attendono in piedi di scendere alla loro fermata. Nessuno li disturba, i passeggeri nutrono simpatia per questi intelligenti animali. Così, le autorità cittadine hanno deciso, insieme ai responsabili dei rifugi animali, di trasformare un convoglio della linea Blu in in una sorta di canile (ma anche gattile) semovente. L’iniziativa è stata battezzata «Khvosty i lapki», ovvero code e zampe e ha lo scopo di sensibilizzare i passeggeri sul problema degli animali abbandonati e, allo stesso tempo, trovare una casa per ciascuno di loro.
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