Molte persone parlano col proprio cane e altre le prendono per pazze. Non è così, i cani comprendono più di quanto generalmente si pensi. Innanzitutto capiscono il tono di voce. Le urla, il tono aggressivo sottolineano qualcosa che non va. La voce bassa e tranquilla, invece, comunica pensieri positivi. I cani comprendono molto bene il loro nome, ovviamente se si è stati bravi a insegnarglielo, ripetendolo più volte, magari associato a un fischio, a una carezza quando si avvicinano, alla consegna del cibo. Un consiglio, per quattro zampe è meglio scegliere un nome che non sia troppo lungo o complicato, ma neanche troppo corto o simile ad altre parole. Per esempio, non va bene Noè, perché assomiglia troppo al comando “no” e potrebbe creare confusione. Inoltre, secondo recenti studi i cani sono capaci di apprendere oltre duecento vocaboli e lo fanno a grande velocità: pari a quella di un bambino di tre anni. A loro volta, “parlano” anche i cani. Ovviamente abbaiando, quando percepiscono un pericolo, vogliono segnalarci qualcosa o, semplicemente, sono contenti. Ma è soprattutto con i gesti che comunicano. Drizzando le orecchie quando sentono qualcosa, gettandosi a terra a pancia all’aria quando vogliono essere accarezzati. Rizzando il pelo quando intendono spaventare qualcuno. Fate attenzione in particolare alla coda: se il cane scodinzola è felice, se la coda è alta e dritta significa “stai lontano”, se la mette tra le zampe vuol dire “ho paura”. Riassumendo, parlando col proprio cane e osservandolo, ben presto si impara a comunicare correttamente con lui.
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