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lunedì 1 marzo 2021

I "GENITORI" DIVORZIANO, E I PET?


Purtroppo la spiacevole, ma talvolta necessaria, scelta del divorzio coinvolge anche i pet di casa. Secondo la legge italiana gli animali non sono soggetti giuridici. Chi si trova di fronte a una separazione sa che la legge riconosce solo due categorie: le persone e gli oggetti. I secondo si dividono, mentre i primi, ovvero i figli, sono tutelati dalle normative e un giudice può imporre che vivano con un ex-coniuge piuttosto che con l'altro o, meglio ancora, con entrambi. La sensibilità nei confronti degli animali è molto aumentata negli ultimi decenni e i giudici ben sanno che non si tratta di oggetti, ma di esseri viventi che provano sentimenti e per cui provano sentimenti i loro "padroni". Tuttavia, proprio perché nessuna legge regola l'argomento un giudice tenderà ad astenersi dal pronunciarsi sullo stesso. Che fare allora? Quello che si dovrebbe sempre fare nelle situazioni difficili: usare il buonsenso. Bisognerà sforzarsi di tenere conto del bene dell'animale e collocarlo ove meglio è per lui (per esempio in una casa con giardino piuttosto che in un appartamento). Niente vieta, però, un "affidamento congiunto" come si fa per i bambini, così come è possibile una equa ripartizione delle spese veterinarie. La fine di un rapporto non deve per forza di cose distruggere ciò che si è costruito assieme o coloro che ci hanno accompagnato per il viaggio. A dire il vero in Parlamento giace una legge in attesa di approvazione che tratta proprio l'argomento animali/divorzio, ma non sembra che verrà approvata a breve. Quindi continuiamo sulla via del buonsenso, che per ora resta l'opzione migliore.

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